Bulimia nervosa
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Bulimia nervosa
Per fare una diagnosi di bulimia nervosa devono essere presenti tre caratteristiche principali:
1. Ricorrenti episodi di abbuffata
Un episodio di abbuffata è caratterizzato da entrambi i seguenti aspetti:
- Mangiare, in un determinato periodo di tempo (per es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili.
- Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (per es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
2. Uno o più medoti estremi di controllo del peso
Vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci, esercizio fisico eccessivo, restrizione dietetica calorica…
3. Eccessiva valutazione del peso, della forma del corpo e del loro controllo
Giudicare il valore di sé in modo predominante o esclusivo in termini di peso, forma del copro e capacità di controllarli.
Gli episodi di abbuffata e i comportamenti di compenso inappropriati si verificano entrambi in media almeno una volta alla settimana per tre mesi e la persona non ha un’anoressia nervosa. Questo significa che la persona non può essere significativamente sottopeso.
Il disturbo colpisce prevalentemente le giovani donne con un rapporto maschi femmine di 1 a 20. In Italia, tra le persone di età compresa tra 18 e 25 anni, ha un tasso di prevalenza lifetime del 4,6%.
Il disturbo inizia tipicamente nella tarda adolescenza o nella prima età adulta, con l’adozione di regole dietetiche rigide ed estreme motivate da preoccupazioni eccessive nei confronti del peso e della forma del corpo. Tuttavia, la dieta è periodicamente interrotta da episodi di abbuffata seguiti da comportamenti di compenso. La combinazione di restrizione dietetica, episodi di abbuffata e comportamenti di compenso raramente produce un deficit calorico persistente, il che spiega perché gli individui affetti da questo disturbo abbiano in genere una condizione di peso normale, di sovrappeso, e raramente anche di obesità. In circa un quarto dei casi, è presente un periodo più o meno lungo in cui sono soddisfatti i criteri diagnostici per l’anoressia nervosa.
Una volta stabilita, la bulimia nervosa tende ad essere autoperpetuante, sebbene possa variare nella sua gravità. Circa il 20% dei casi migra verso il disturbo da binge-eating o verso altri disturbi dell’alimentazione sottosoglia, mentre il passaggio verso l’anoressia nervosa è più raro, e più del 20% delle pazienti ha un decorso persistente. Come accade nell’anoressia nervosa, anche nella bulimia nervosa il funzionamento scolastico o lavorativo è inferiore alle aspettative.