CBT-E per gli adolescenti con disturbi dell’alimentazione: un trattamento sviluppato presso la Casa di Cura Villa Garda che ha influenzato la politica sanitaria internazionale

Pubblicato da Riccardo Dalle Grave il

Riccardo Dalle Grave

Unità Funzionale di Riabilitazione Nutrizionale. Casa di Cura Villa Garda. Garda (VR).

La terapia cognitivo-comportamentale migliorata (CBT-E – enhanced) è stata sviluppata dal Centre for Research on Eating Disorders at Oxford (CREDO) (Fairburn, Cooper, & Shafran, 2003). La CBT-E è stata definita “migliorata”, perché usa una varietà di innovative strategie e procedure per potenziare l’efficacia dell’originaria terapia cognitivo-comportamentale per la bulimia nervosa e affrontare i processi cognitivi e comportamentali di mantenimento transdiagnostici della psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione che operano nel singolo paziente. Il trattamento, inizialmente concepito per pazienti ambulatoriali adulti con disturbi dell’alimentazione di gravità clinica gestibili a livello ambulatoriale è stato valutato in numerosi studi clinici controllati e di coorte ed oggi è considerato l’intervento più efficace e raccomandato per curare tutte le forme cliniche dei disturbi dell’alimentazione degli adulti (Linardon, Wade, de la Piedad Garcia, & Brennan, 2017).

L’idea di adattare la CBT-E per il trattamento delle adolescenti è nata circa 10 anni fa presso l’Unità Funzionale di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda, partendo dall’osservazione che le giovani con disturbi dell’alimentazione hanno la stessa psicopatologia specifica delle adulte (Dalle Grave & Calugi, 2020). Questo ci ha portato a ipotizzare che le adolescenti potessero beneficiare di un trattamento, come la CBT-E, ideato per affrontare in modo specifico la psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione. Inoltre, la CBT-E ha molte caratteristiche che la rendono adatta a soddisfare le esigenze delle pazienti più giovani. Innanzitutto, è un trattamento psicologico che include numerose strategie per ingaggiare la paziente, una caratteristica di vitale importanza per la gestione delle adolescenti, che di solito sono molto ambivalenti nei confronti della prospettiva di iniziare una cura. Inoltre, la CBT-E adotta un approccio collaborativo finalizzato a migliorare il senso di controllo del paziente in generale: una modalità relazionale che si adatta bene alle esigenze delle adolescenti con disturbo dell’alimentazione nelle quali il perseguimento del controllo, dell’autonomia e dell’indipendenza sono temi di grande rilevanza. La CBT-E è anche semplice da comprendere e da ricevere e prevede un approccio flessibile e individualizzato facilmente adattabile alle necessità delle adolescenti, che possono trovarsi a stadi diversi di sviluppo fisico e cognitivo della loro vita.

Il passo successivo è stato valutare quali fossero le caratteristiche distintive delle adolescenti con disturbi dell’alimentazione e come adattare la CBT-E per questa fascia d’età. Questo lavoro ci ha portato a sviluppare un trattamento, che pur essendo derivato dalla CBT-E, introduce importanti cambiamenti. In particolare, sono state incluse specifiche procedure per (Dalle Grave & Calugi, 2020): (i) affrontare la natura fortemente egosintonica della psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione presente in questa fascia di età, (ii) coinvolgere i genitori nel trattamento e (iii) valutare e gestire i sudden gains, spesso osservati negli adolescenti. Inoltre, abbiamo adattato il trattamento per forme più intensive di cura, come la terapia ambulatoriale intensiva e il ricovero riabilitativo.

La CBT-E per gli adolescenti è stata valutata dal nostro gruppo di ricerca in pazienti con disturbi dell’alimentazione di età compresa tra i 12 e i 19 in 6 studi serie di casi (Calugi & Dalle Grave, 2019; Dalle Grave, Calugi, Doll, & Fairburn, 2013; Dalle Grave, Calugi, El Ghoch, Conti, & Fairburn, 2014; Dalle Grave, Calugi, Sartirana, & Fairburn, 2015; Dalle Grave, Conti, & Calugi, 2020; Dalle Grave, Sartirana, & Calugi, 2019), 1 studio prospettico di coorte (Calugi, Dalle Grave, Sartirana, & Fairburn, 2015)e 1 studio di efficacia non randomizzato (Le Grange et al., 2020), quest’ultimo eseguito con la nostra supervisione presso il The Center for the Treatment of Eating Disorders al Children Hospital di Minneapolis – USA. I risultati di questi studi, riassunti in una revisione sistematica, indicano che (Dalle Grave, Conti, Sartirana, Sermattei, & Calugi, 2021):

  1. La CBT-E ambulatoriale è risultata ben accettata dai pazienti adolescenti con anoressia nervosa; è completata da circa due terzi dei partecipanti e produce miglioramenti della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e della psicopatologia generale. La remissione dell’anoressia nervosa viene raggiunta da circa il 50% dei pazienti al follow-up di 12 mesi.
  2. La CBT-E ambulatoriale sembra più efficace negli adolescenti rispetto agli adulti.
  3. La CBT-E ospedaliera per gli adolescenti con anoressia nervosa sembra particolarmente efficace: circa l’80% dei pazienti raggiunge un peso normale entro 12 mesi di follow-up.
  4. La CBT-E sembra promettente anche per gli adolescenti che non sono sottopeso.
  5. La CBT-E sembra produrre risultati simili alla FBT in termini di recupero di peso e miglioramento della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e della psicopatologia generali al follow-up di 6 e 12 mesi.

I risultati promettenti ottenuti dagli studi descritti sopra hanno influenzato la politica sanitaria internazionale e le linee guida del National Institute for Clinical Excellence (NICE) del 2017 hanno indicato la CBT per le adolescenti come alternativa al trattamento basato sulla famiglia (FBT) per l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa e all’auto-aiuto guidato per il disturbo da binge-eating (National Guideline Alliance, 2017)..

Bibliografia

Calugi, S., & Dalle Grave, R. (2019). Body image concern and treatment outcomes in adolescents with anorexia nervosa. International Journal of Eating Disorders, 52(5), 582-585. doi:10.1002/eat.23031

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Dalle Grave, R., Sartirana, M., & Calugi, S. (2019). Enhanced cognitive behavioral therapy for adolescents with anorexia nervosa: Outcomes and predictors of change in a real-world setting. International Journal of Eating Disorders, 52(9), 1042-1046. doi:10.1002/eat.23122

Fairburn, C. G., Cooper, Z., & Shafran, R. (2003). Cognitive behaviour therapy for eating disorders: A “transdiagnostic” theory and treatment. Behaviour Research and Therapy, 41(5), 509-528. doi:10.1016/s0005-7967(02)00088-8

Le Grange, D., Eckhardt, S., Dalle Grave, R., Crosby, R. D., Peterson, C. B., Keery, H., . . . Martell, C. (2020). Enhanced cognitive-behavior therapy and family-based treatment for adolescents with an eating disorder: a non-randomized effectiveness trial. Psychological Medicine, 1-11. doi:10.1017/s0033291720004407

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National Guideline Alliance. (2017). Eating disorders: Recognition and treatment. London: National Institute for Health and Care Excellence (UK); 2017 May. (NICE Guideline, No. 69.) London.

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